L'alcol è una sostanza tossica, cancerogena (lo IARC lo ha classificato tra le sostanze del gruppo 1-sicuramente cancerogene) e provoca danni diretti ed indiretti alle cellule di molti organi, in particolare al fegato e al Sistema Nervoso Centrale. Il consumo di bevande alcoliche causa numerose patologie o ne aumenta il rischio di insorgenza (es. cirrosi epatica, pancreatite, epilessia, disfunzioni sessuali, demenza, ansia, depressione). L’alcol è una sostanza psicotropa: può alterare e modificare la sfera cognitiva, emotiva, affettiva e comportamentale di un individuo, e ha la capacità di indurre dipendenza. È responsabile di danni dovuti a comportamenti associati a stati di ubriachezza, come ad esempio comportamenti sessuali a rischio o incidenti.
Nell’uomo si riscontrano fenomeni quali ipogonadismo, riduzione dei livelli di testosterone ed LH, aumento dei livelli di estrogeni, basso numero di spermatozoi ed alta incidenza di alterazioni morfologiche degli stessi.
Nelle donne l’abuso di alcol può essere responsabile di una minore produzione degli ormoni femminili determinando una insufficienza ovarica che si manifesta con irregolarità mestruali fino alla scomparsa del ciclo, assenza di ovulazione, infertilità e menopausa precoce.
L’alcol ingerito dalla gestante dopo pochi minuti attraversa la placenta. L’alcolemia registrabile nel sangue fetale diventa molto vicina a quella della madre e resta elevata per molto tempo, dal momento che il feto non può metabolizzare l’alcol. Di conseguenza, esso provoca uno sviluppo anomalo di tessuti e organi (effetto teratogeno), danneggiandone lo sviluppo. L’assunzione di alcol in gravidanza può portare a Disturbi dello Spettro Fetale Alcolico.
Può comportare malformazioni, danni neurologici, basso peso alla nascita, ritardo dello sviluppo psicofisico. Da un punto di vista cognitivo e comportamentale, si possono verificare difficoltà di apprendimento e di memoria, difficoltà di attenzione e della capacità di giudizio, difficoltà di linguaggio e problematiche sociali. Nel tempo possono comparire conseguenze secondarie quali disoccupazione, perdita della famiglia, maggiore morbilità e mortalità, uso di sostanze psicoattive, problemi psichiatrici, problemi scolastici, problemi con la giustizia.
La FAS è caratterizzata dalla presenza di alterazioni fisiche e mentali: ritardo nella crescita prenatale e/o postnatale; danni del Sistema Nervoso Centrale (alterazioni neurologiche, disabilità intellettiva e disturbi del comportamento); malformazioni craniofacciali caratteristiche (microcefalia, fronte alta e stretta, epicanto, fessure oculari strette, strabismo, orecchie bassoposte e ruotate indietro, naso corto, piatto e rivolto in alto, solco naso-labiale piatto, labbro superiore sottile, ipoplasia mascellare e mandibolare, micrognazia). Inoltre, possono essere presenti malformazioni congenite di tipo scheletrico, cardiaco, urogenitale, oculare, uditivo.
Di conseguenza, nel sangue del neonato sono dosabili le stesse concentrazioni di alcol (alcolemia) della mamma. Il neonato può apparire sedato, più irritabile, affaticato nella suzione e possono comparire disturbi del sonno. In dosi elevate, l’alcol può comportare un’intossicazione acuta e danni allo sviluppo. Ribadito che l’astensione dall’alcol in allattamento è la scelta più sicura per la salute del neonato, nel caso in cui la mamma abbia assunto 1-2 unità alcoliche è necessario attendere almeno 2-3 ore prima di allattare.
Le droghe attraversano la placenta e producono danni sul feto, dipendenti dalla qualità e quantità delle sostanze utilizzate e dalla loro interazione in caso di assunzione contemporanea. L’uso di sostanze illecite durante la gravidanza si associa ad alterazioni dello sviluppo di organi o sistemi fino ad aborto, basso peso alla nascita, parto pre-termine, distacco di placenta, anomalie congenite, alterazioni fetali ed altre complicazioni, che possono manifestarsi anche a distanza di anni nel corso dell’infanzia, come disturbi di tipo comportamentale (es. maggiore irritabilità).
"M'ama Day", spot della Campagna "Mamma beve bimbo beve" (2012), realizzato dall'ex-Ulss 9 di Treviso.
Materiali sistematicamente aggiornati proposti dal Centro servizi documentazione alcol (Csda) dell’Osservatorio nazionale alcol propone, a supporto delle iniziative di sensibilizzazione (dal sito di Epicentro):
(pieghevole 3 ante “Alcol e gravidanza” ,
pieghevole 3 ante “Donna e alcol” ,
pieghevole 3 ante “Ragazze e alcol” ,
locandina “Alcol sai cosa bevi? più sai meno rischi!” ).
Depliant "Progetto Matrioska: alcol, gravidanza e maternità". Iniziativa dell' Ulss 6 di Vicenza.
"Guida alla diagnosi dello spettro dei disordini feto – alcolici" (2010).
"Alcol e gravidanza: smettere di bere è il comportamento più sicuro"(2015), articolo a cura di Emanuele Scafato (Osservatorio nazionale alcol, Cnesps-Iss) su EpiCentro.
"Perché parlare ancora di… acido folico… fumo… SIDS…prevenzione incidenti… lettura ad alta voce" , (29/09-01/10/2016, Pisa), relazione a cura di Speri L, Cazzato T. al X Congresso Nazionale FIMP.
Sindrome Feto Alcolica, l’Istituto Superiore di Sanità raccomanda “zero alcol” in gravidanza, Ministero della Salute.
Relazione al Parlamento su alcol e problemi alcol correlati (2017), Ministero della Salute.
“Alcol in gravidanza, anche poco è un rischio per la salute del bebè"”, articolo del Corriere della Sera .
www.mitosi.eu. MITOSI è un laboratorio esperienziale per consentire alle donne in dolce attesa un percorso negli stili di vita sani da attuare per il benessere proprio e del nascituro. Il progetto fa parte del Programma MammePiù della Regione del Veneto.
Mamma beve bimbo beve, sito del progetto realizzato dalla ULSS di Treviso.
La Sindrome Feto-Alcolica, area dedicata alla prevenzione della FASD del Ministero della Salute.
Sindrome Alcol Fetale, pagina di Epicentro Meno alcol più gusto, sito della campagna di sensibilizzazione realizzata dalla Ulss 6 di Vicenza.
"National organization on fetal alcohol syndrome. Il sito americano sulla Fas.
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